
A Parigi, nella seconda metà dell’Ottocento, un soggetto di grande moda fu quello delle lavandaie e delle stiratrici. Nel clima di realismo creato da letterati e pittori d’epoca, le immagini della donna eterea e mitica
lasciano spazio ad una nuova figura di donna, più vera, tratta dalla quotidianità, nella quale i gesti e gli atteggiamenti di ogni giorno diventano i veri protagonisti. Baudelaire per primo aveva indicato la via da
seguire scrivendo che “il vero pittore è colui che ricaverà dalla vita presente il suo lato epico, colui che con i suoi colori e con il suo disegno farà capire quanto siamo grandi e poetici con le nostre cravatte e i nostri
stivali di vernice”. Il messaggio di Baudelaire viene immediatamente raccolto da altri artisti e letterati come Zola che rappresentano nelle loro opere il mondo delle donne lavoratrici. Molti pittori scelgono questo tema per denunciare lo sfruttamento sul lavoro e le terribili condizioni di vita nelle periferie urbane. Altri invece, come Pissarro o Degas ad esempio, le dipingevano semplicemente per dare voce allo spettacolo della vita come registi che mettono in scena le fatiche dei mestieri che il popolo compie per vivere.
Amiamo questi quadri. Perché, anche se oggi siamo una lavanderia industriale, questi quadri ci mostrano le radici del nostro prezioso lavoro!