
La tradizione vorrebbe la tovaglia ben stirata, ovviamente delle dimensioni del tavolo (non troppo lunga, non troppo corta) e pulitissima. I puristi la vogliono bianca o decorata, ma pur sempre sui toni naturali. Una scelta a metà la offrono i cosiddetti “runner”, strisce di cotone, lino o misto lino che si dispongono trasversalmente sui tavoli, creando un bel gioco di contrasti e dove appoggiare centrotavola e piatti da portata. Sono adatte a chi vuole godere di un tavolo elegante ma non troppo formale e a chi, invece, vuole sbizzarrirsi con accostamenti cromatici che possono rimandare alle tavole imbandite delle case vittoriane.
Una cosa è certa: la tovaglia ha ceduto il posto alla materia che però deve essere all’altezza della situazione. Di legno, cristallo, pietra o metallo, il tavolo deve essere bello. Se questo requisito non viene rispettato, la tovaglia allora diventa quasi obbligatoria.